Oggetti d’arredo artigianali e gioielli, caratterizzati da un forte valore simbolico e metaforico, che ci riconducono a un passato arcaico e a una semplicità del vivere come reazione alla nostra frettolosa e dilaniata modernità (…). Centrale il tema del tempo, non tanto quello breve di una quotidianità immediata scandita da fuggevoli istanti infruttiferi, quanto quello eterno dello scorrere dei secoli, delle ere geologiche, delle progressive e lentissime fossilizzazioni della materia, dei luoghi, delle esperienze, in una visione della realtà complessa e totalizzante, nella quale uomini e cose, storia individuale e storia collettiva, umana e terrestre, si compenetrano vicendevolmente (…)
…un contadino-artigiano accerchiato dagli angeli (…), un ferrandiano intermondo sospeso fra fiaba e realtà (…)
Massimo Ferrando è designer, fotografo, scrittore. Autore dell’opera poetica “Per altra porta” (Galata edizioni, Genova 2008, presentata alla fiera del libro di Torino nel 2008 ), ha compiuto studi in Architettura, ed è impegnato nella ricerca nei vari ambiti della fotografia, dell’artigianato, del design, della poesia e dell’arte in genere. Da diversi anni promuove e organizza incontri didattici ed eventi legati al rapporto tra arte, ambiente naturale e identità dei luoghi, con workshop, installazioni e video interviste (fra cui ai designer Andrea Branzi, Ugo La Pietra, Riccardo Dalisi, Lapo Binazzi, Enzo Mari, Michele De Lucchi, Mario Nanni e al teorico della decrescita felice MaurizioPallante).
La frequentazione, nel 2009, del TAM (Trattamento Artistico dei Metalli) dello scultore Arnaldo Pomodoro, nel corso di scultura, gioiello e design nei laboratori marchigiani di Pietrarubbia (PU) e presso la fonderia Battaglia di Milano, gli ha consentito di elaborare il progetto NAR, Nuova Arte Rupestre, e nel 2012 NDR, Nuovo Design Rupestre (presentate al Fuorisalone Milano 2012), elaborazioni pratiche e concettuali di un nuovo modo di pensare l’arte e il design.
Del 2014 è la sua mostra "I gioielli di Frida Kahlo" (Villa Cambiaso, Savona), articolato lavoro intorno alla figura della nota artista messicana, personaggio dalla forte personalità e pittrice fra le più riconosciute del secolo scorso. La sua esistenza dolorosa viene omaggiata attraverso gioielli in metalli semi preziosi e pietre dure messicane.
Attualmente è impegnato come direttore artistico e progettuale, insieme all'architetto Alessandra Giacardi, nel progetto del museo archeologico dell'antica città di Karkemish sul confine turco siriano, con interventi di design e land art dal forte valore simbolico (vedi articolo del New York Time del 16/01/2013).